Be a Bear. Esperienze, voglia di stupire e sentirsi più vicini alla propria terra.
Be A Bear, perché questo nome?
Be a Bear prende spunto da un viaggio fatto in Canada dove ho avuto la fortuna di conoscere da vicino la cultura dei nativi americani. Ero ospite di una signora che apparteneva alla tribù dei Mohawk. L’orso è un animale sacro e simbolo di tutte le tribù e quindi ho scelto di usarlo come nome per il mio progetto. Da questa avventura in Canada sono tornato a casa cambiato e arricchito a livello personale dunque l’idea era creare qualcosa che mi potesse “spiazzare” anche a livello musicale. “Be a Bear” è anche un’esortazione, una strada da seguire.
Per me vivere da orso vuol dire tirare fuori la parte più selvaggia, quella che di solito nascondiamo meglio; dovremmo essere tutti più animali e meno uomini, più legati alla nostra terra, più in contatto con la natura. Più selvaggi.
Come avete trasformato della musica elettronica in sensazioni così dolci e piacevoli?
Che belle parole!!! Anche per me comunque è uguale, nel senso che anche su me stesso provocano una sorta di piacevolezza, di benessere, di emozioni. Spesso mi vengono gli occhi lucidi.
Le canzoni nascono un po’ a caso, mi faccio trasportare da quel che mi passa in quel preciso momento. Ho sempre avuto questo tipo di approccio nella musica, mi piace improvvisare e lasciarmi guidare dall’istinto, emozionarmi con quello che suono…
Credo molto nel “momento” particolare della composizione, credo che ci sia qualcosa di magico. Infatti spesso tengo le prime registrazioni di una traccia anche se sono leggermente imprecise. Sono comunque le migliori, le più vere.
Data la vostra creatività, state già lavorando a qualche altro brano?
Anche se è uscito da soli appena 4 giorni il mio ultimo Ep “TIME” ho già tanto materiale nuovo buttato giù. Il piano potrebbe essere uscire con un nuovo super-album dopo l’estate e con un singolo bomba prima! Le idee non mancano e non mi interessa rispettare “i tempi discografici”!
Prevedete date nel Sud Italia?
Si e sono contentissimo! Suonare al sud è una certezza, si torna a casa sempre col sorriso! Suonerò il 17 marzo a San Giovanni Rotondo (FG) e il 18 a Salerno. Poi sicuramente questa estate tornerò di nuovo in Sicilia e quindi passando per tutto il sud!